Stomaco o intestino? Ecco come riconoscere i segnali del tuo corpo e capire dove nasce il dolore addominale

Il dolore addominale rappresenta una delle manifestazioni più comuni, ma anche più complesse da interpretare, nell’ambito della salute digestiva. Capire se l’origine del dolore sia nello stomaco o nell’intestino è fondamentale per intervenire precocemente e adeguatamente, evitando inutili ansie e, in alcuni casi, complicazioni più serie. Il corpo umano, attraverso una serie di segnali specifici, cerca spesso di comunicare la natura e la posizione della sofferenza, ma non sempre questi segnali sono facilmente distinguibili per chi non ha una formazione medica. In questa guida verranno affrontati i principali indizi per riconoscere la sede del dolore e comprenderne le cause più frequenti.

Segnali tipici di dolore di origine gastrica

Quando il dolore addominale ha origine dallo stomaco, spesso si presenta nella regione epigastrica, ovvero nella zona superiore e centrale dell’addome, appena sotto lo sterno. È una fascia che si trova tra la parte bassa del petto e l’ombelico. I sintomi più comuni delle problematiche gastriche comprendono:

  • Dolore epigastrico localizzato nella zona retrosternale, a volte descritto come una morsa o un senso di bruciore
  • Bruciore di stomaco, che può acuirsi a stomaco vuoto, dopo i pasti o durante la notte
  • Nausea e talvolta vomito
  • Eruttazioni o rigurgito acido
  • Sensazione di gonfiore nello stomaco

Questa sintomatologia è comune in condizioni come gastrite, ulcera gastrica e reflusso gastroesofageo. Il reflusso, in particolare, può anche causare sintomi extra-digestivi, come mal di gola persistente o disturbi delle alte vie respiratorie. Quando il dolore è concentrato nella parte superiore e centrale dell’addome, associato a nausea e bruciore, con peggioramento a digiuno o dopo pasti pesanti, è probabile che l’origine sia gastrica.

I segnali di un intestino in difficoltà

I dolori che partono dall’intestino sono generalmente localizzati più in basso rispetto a quelli gastrici. Le condizioni intestinali più diffuse, come la sindrome del colon irritabile, si manifestano con:

  • Crampi e dolori addominali, spesso nella parte inferiore dell’addome
  • Sensazione di gonfiore e tensione, soprattutto dopo i pasti
  • Meteorismo (produzione eccessiva di gas intestinali)
  • Alterazione delle abitudini intestinali: diarrea, stitichezza o entrambe in alternanza
  • Urgenza all’evacuazione subito dopo i pasti

L’intestino, spesso definito il “secondo cervello” per la sua complessità neurovegetativa, invia segnali precisi che però possono variare molto tra una persona e l’altra. Una frequente esigenza di evacuare, soprattutto subito dopo mangiato, rappresenta un segnale tipico di problemi intestinali come la sindrome del colon irritabile, che può essere aggravata da stress, dieta irregolare o infezioni.

Localizzazione del dolore: una mappa per orientarsi

Per distinguere l’origine del dolore, è importante osservare attentamente la zona precisa in cui si avverte il sintomo. La localizzazione aiuta molto anche i medici nella diagnosi:

  • Un dolore sopra l’ombelico, soprattutto nella parte centrale, suggerisce frequentemente un’origine gastrica ma può anche riguardare organi vicini come fegato, colecisti o pancreas
  • Dolori che si irradiano dal centro o dalla parte alta verso la schiena potrebbero invece segnalare problematiche a carico di vie biliari o pancreas
  • I dolori sotto l’ombelico sono tipici delle sofferenze dell’intestino tenue o del colon, soprattutto se il fastidio è associato a cambiamenti delle funzioni intestinali
  • Una localizzazione in basso a destra può coinvolgere cieco e appendice, mentre in basso a sinistra può suggerire un coinvolgimento del sigma, la parte finale del colon che si comporta come un piccolo serbatoio dove le feci si accumulano prima dell’espulsione

Anche le caratteristiche del dolore sono importanti: se è continuo o intermittente, associato a movimenti intestinali, legato a determinati alimenti o a situazioni di stress. Questi dettagli aiutano a discriminare, oltre che a orientare le successive indagini cliniche.

Quando preoccuparsi e quali segnali valutare con attenzione

In alcuni casi il dolore addominale merita un’attenzione particolare. È consigliato rivolgersi al medico immediatamente se compaiono segnali quali:

  • Dolore acuto e improvviso che non migliora
  • Dolore associato a febbre, vomito persistente, sangue nelle feci o nelle urine
  • Perdita di peso inspiegabile, forte gonfiore non correlato al pasto, o una difficoltà persistente nell’evacuazione

In presenza di situazioni croniche, come fastidi ricorrenti dopo i pasti, alterazione frequente del transito intestinale o una sensazione di pesantezza persistente, è sempre opportuno un approfondimento. Il “mal di pancia”, se localizzato in basso addome e associato a gonfiore e tensione, può avere cause varie: dallo stress, all’alimentazione squilibrata, alle intolleranze, fino a patologie più rilevanti come la malattia di Crohn o altre infiammazioni croniche intestinali.

Ascoltare e decifrare i segnali del proprio corpo è fondamentale per distinguere tra dolore di origine gastrica e dolore intestinale. Annota da quanto tempo è presente il disturbo, se ci sono fattori che lo alleviano o peggiorano (alimentazione, farmaci, cambi di posizione), e ogni altra informazione utile prima della visita dal medico: questo favorirà una diagnosi più rapida e accurata.

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